UGLY FASHION: RIVOLUZIONE ESTETICA O STRATEGIA DI MARKETING?
Team ISSUE - Agosto 26th, 2024
Ti sei mai chiesto perché, paradossalmente, le persone che sanno di più di moda spesso sembrano vestirsi “male”? Questa domanda ha guadagnato popolarità su piattaforme come TikTok, dove il fenomeno dell’**”ugly fashion”** è al centro di molte discussioni. Anche se la bellezza è soggettiva e, come dice il proverbio, “non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace”, non possiamo ignorare l’ascesa di questa tendenza che sfida le regole convenzionali della moda. L’ugly fashion celebra l’esagerato, l’imperfetto e il grottesco, sostenendo un’estetica visiva assurda. Ma sorge una domanda: è davvero una rivoluzione nell’estetica contemporanea o semplicemente una nuova strategia di marketing?
In un’era in cui le nuove generazioni sono stanche della perfezione e cercano di rompere gli schemi, l’ugly fashion diventa il loro alleato perfetto. È una ribellione contro gli standard tradizionali di bellezza, permettendo ai giovani di celebrare un’estetica che sfida le convenzioni. Tuttavia, i marchi hanno rapidamente colto questo cambiamento e hanno saputo sfruttare il fascino del grottesco, consapevoli che anche il “brutto” vende. Un esempio è la sfilata di Balenciaga SS23, dove i modelli hanno camminato su una passerella che simulava un grande pozzo di fango, indossando abiti che includevano sacchi della spazzatura. Sebbene la sfilata avesse un messaggio chiaro, ciò che ha catturato l’attenzione del pubblico è stata la scenografia e gli abiti antiestetici. Questo approccio ha provocato migliaia di reazioni, commenti e trend sui social media. Alla fine, al di là che l’opinione fosse positiva o negativa, ciò che conta è che se ne è parlato.
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Senza dubbio, la tendenza dell’ugly fashion è destinata a crescere, poiché sempre più persone si confrontano con le norme convenzionali e cercano di sfidare la moda tradizionale. In una società che valorizza l’individualità, le persone si sentono più a loro agio esprimendosi attraverso stili che, in passato, sarebbero stati respinti. I social media giocano un ruolo cruciale in questa evoluzione, non solo nel popolarizzare le tendenze, ma anche nel permettere la satira, la critica e il sostegno a nuove forme di abbigliamento. I marchi, consapevoli di questo potere, continueranno a produrre abiti “brutti” per rimanere al centro dell’attenzione e essere accettati. Un esempio chiaro è Bella Hadid, inizialmente criticata per il suo stile stravagante e poco convenzionale, ma la cui estetica è diventata così popolare che oggi è celebrata come un’icona dello streetwear. Alla fine, l’ugly fashion è una combinazione di entrambi i mondi: un’estetica rivoluzionaria che le firme hanno saputo trasformare in una strategia di marketing efficace.
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