Stile

JUST A PERFECT DAY: LA MASCULINITÀ EMOTIVA DI DRIES VAN NOTEN SS26

Team ISSUE - Luglio 4th, 2025

«Un uomo innamorato, che cammina sulla spiaggia all’alba, dopo una festa». È così che Julian Klausner immagina il protagonista della collezione Spring Summer 2026 di Dries Van Noten: una figura vulnerabile e libera, la cui silhouette si ricompone nel passaggio tra notte e giorno. Il debutto del designer alla direzione della linea uomo della maison belga non introduce solo un nuovo codice estetico, ma ridefinisce la mascolinità come spazio intimo e fluido.

La collezione nasce da una domanda essenziale: cos’è il formale? cos’è il casual? E soprattutto: come si sentono questi concetti sulla pelle? Le risposte prendono forma in capi che si costruiscono come strati emotivi più che regole sociali: la rigidità di una giacca doppiopetto convive con un pareo annodato in vita; l’opulenza di un ricamo si posa con naturalezza su una canottiera grigia; una cravatta sottile vale quanto una collana fatta di conchiglie e ricordi.

In questo equilibrio tra eleganza e spontaneità, Klausner articola una mascolinità che non si definisce per autorità o rigore, ma per gesto. Il gesto di rimboccarsi le maniche, di camminare con i piedi pieni di sabbia, di allacciare male le scarpe. L’improvvisazione diventa stile, e lo stile si fa emozione.

Photo Courtesy of Ulrich Knoblauch

I codici sartoriali vengono riletti con accenni al guardaroba femminile: top con scollo a barca, gilet incrociati su camicie bianche, maglioni aderenti. La sartoria si reinventa in tagli che oscillano tra l’aderente e lo strutturato: cappotti in satin duchesse con maniche pinzate, pantaloni cropped che sfidano la lunghezza classica dello smoking.

I materiali raccontano contrasti tattili: cloqué jacquard e tessuti riciclati, righe da fantino e grafiche distorte, pizzi e coste. Ogni texture aggiunge uno strato di sensualità noncurante, dove l’artigianato (come la serigrafia manuale) convive con la sofisticazione audace. I capi, come le emozioni, si costruiscono per accumulo e traboccano.

Anche la palette cromatica gioca con i limiti: rosso e ciano, arancio saturo e malva, verde con nero, bianco e khaki, tenuti insieme da un grigio mélange che agisce da legame emotivo. Il fajìn, simbolo della formalità classica, si impone come elemento centrale, ridefinendo il punto vita maschile con ricami e colori vibranti. Negli accessori, il codice del lusso si fa intimo: borse ispirate alle sneaker, collane con conchiglie raccolte in spiaggia, anelli d’amore appesi al collo. Una fusione tra feticcio personale e oggetto di design che propone una mascolinità come archivio affettivo: una collezione di gesti, ricordi, stati d’animo.

E in sottofondo, la voce di Lou Reed che canta Just a perfect day. Perché questa collezione non veste solo i corpi: li ascolta, li racconta, li ama. La nuova mascolinità secondo Dries Van Noten — filtrata dalla sensibilità di Klausner — è un guardaroba che si sussurra come una confidenza: intimo, irriverente, profondamente umano.

Photo Courtesy of Ulrich Knoblauch

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