Stile

ELSA SCHIAPARELLI: LA RIVOLUZIONARIA CHE VESTÌ IL SURREALISMO

Team ISSUE - Noviembre 27th, 2024

Ci sono nomi che risuonano come un’eco nella storia della moda, ma pochi lo fanno con l’intensità e il surrealismo di Elsa Schiaparelli. Nata a Roma nel 1890, non fu semplicemente una stilista, ma una visionaria che trasformò la moda in arte e fece della ribellione il suo marchio distintivo. Proveniente da una famiglia aristocratica e conservatrice, Elsa sfidò le convenzioni sin da giovane, scrivendo poesie scandalose e tracciando i primi tratti di una vita all’insegna della provocazione creativa.

Un viaggio nell’arte e nella moda

Dopo aver lasciato la sua casa, Elsa passò dall’essere governante a Londra al frequentare i circoli artistici di New York e Parigi, incontrando figure come Salvador Dalí, Man Ray e Marcel Duchamp. Questi incontri, uniti alle sue sfide personali, plasmarono il suo percorso nella moda. Pur essendo autodidatta, Elsa portò innovazioni senza precedenti.

Nel 1927, debuttò con il suo iconico maglione trompe-l’œil, un design che simulava un fiocco bianco su fondo nero, che la consacrò nel mondo della moda. Nello stesso anno, aprì la sua prima boutique a Parigi, trasformando l’ordinario in straordinario. Creazioni come il cappello a forma di scarpa e l’abito con aragosta, realizzato in collaborazione con Dalí, abbatterono i confini tra moda e arte, fondendo umorismo, provocazione e simbolismo.

Gli anni d’oro: innovazione e provocazione

Gli anni ’30 furono il periodo d’oro di Schiaparelli. Con la collezione “Pour le Sport”, introdusse il concetto di moda pratica, includendo capi come la jupe-culotte, una gonna-pantalone che sfidava le norme di genere. I suoi abiti da sera, con dettagli funzionali come tasche segrete per nascondere alcolici durante il Proibizionismo, combinavano utilità e ironia. Nel 1934, Elsa fu la prima stilista a comparire sulla copertina di Time, un riconoscimento al suo impatto globale.

Courtesy Getty Images

Il surrealismo come firma stilistica

La relazione di Elsa con il surrealismo andava oltre l’amicizia con gli artisti. Le sue collezioni, come la memorabile Circus Collection del 1938, riflettevano le ansie e i temi sociali del tempo. Creazioni come lo Skeleton Dress, ispirato alle opere di Dalí, evocavano le realtà cupe della Seconda Guerra Mondiale, mentre il Tears Dress, con il suo motivo di “strappi”, era una poetica risposta alla violenza globale. Per Schiaparelli, la moda era un mezzo per esplorare emozioni e concetti profondi, rendendola un’artista prima ancora che una stilista.

Un’eredità che vive oggi

Oggi, Elsa Schiaparelli è ricordata come una pioniera che ha riscritto le regole della moda, portando l’arte e l’immaginazione sulle passerelle. Il suo spirito ribelle e il suo approccio surrealista continuano a vivere grazie alla guida di Daniel Roseberry, che ha rilanciato la maison come uno dei marchi più influenti del XXI secolo. I suoi design, fedeli all’eredità di Elsa, sono sinonimo di stravaganza e creatività, amati da celebrità come Lady Gaga, Bella Hadid, Beyoncé e Zendaya, che li hanno sfoggiati su red carpet e palcoscenici globali.

Schiaparelli non è stata solo una stilista: è stata una narratrice, una ribelle e un’artista che ha trasformato la moda in una forma di espressione senza confini.

Courtesy Getty Images

Share

[DISPLAY_ULTIMATE_SOCIAL_ICONS]