COME UN FILM: MIU MIU, UNA CELEBRAZIONE DEI CONTRASTI

Issue Italy - Ottobre 9th, 2024

La nuova proposta di Miu Miu, concepita insieme alla pluripremiata costumista Catherine Martin, non è semplicemente una campagna: è una scena sospesa nel tempo, un omaggio a quel confine sfumato tra vestirsi e recitare. Qui, la moda smette di essere un puro esercizio estetico per diventare uno strumento narrativo, come se ogni abito contenesse tra le sue cuciture il copione di una storia ancora da girare.

Martin, celebre per la sua capacità di tradurre intere epoche in texture, luci e volumi, restituisce una visione della moda come set cinematografico: eccessiva ma delicata, nostalgica ma indomabile. In questa collezione, l’abito si fa personaggio, e il corpo che lo indossa diventa inevitabilmente attore di una scena intima e teatrale. Il pizzo sussurra, il ricamo diventa una cicatrice emotiva. Tutto rimanda a un passato mai davvero esistito, un’eco estetica degli anni ’20 e ’30, ricreata non con l’esattezza dell’archivio ma con la libertà poetica del ricordo.

Cortesia Miu Miu

Ma il vero potere di questa proposta risiede nel modo in cui celebra il cinema non solo come tema, ma come linguaggio. Il cortometraggio che accompagna la collezione — diretto dalla stessa Catherine Martin — non è un accessorio visivo, bensì un manifesto emotivo. E, come nei film più intensi, ciò che colpisce non è l’eccesso, ma la sfumatura. Miu Miu, fedele al suo spirito di contraddizione elegante, riesce in un equilibrio complesso: vestire il passato senza renderlo prigioniero e parlare di cinema senza cadere nella nostalgia vuota.

Quello che resta, infine, è un invito a vivere ciò che indossiamo con la stessa intensità con cui un attore abita un personaggio: con abbandono, con memoria e con desiderio.

Cortesia Miu Miu