CONCEPT STORE: QUANDO COMPRARE DIVENTA UN’ESPERIENZA SENSORIALE
Team ISSUE - Luglio 22nd, 2025
In un’epoca in cui acquistare online è ormai parte della nostra quotidianità, le concept store propongono un fenomeno opposto: il ritorno al tangibile, all’emozionale, al sensoriale. Ti è mai capitato di entrare in un negozio e sentirti attratto non tanto dai capi in vendita, ma da una vetrina suggestiva, da un’atmosfera che ti coinvolge senza sapere bene perché? È proprio questa la forza delle concept store. Sono spazi pensati non solo per vendere, ma per raccontare un universo curato, un’estetica, un modo di vivere. Più che oggetti o vestiti, vendono un racconto, un’identità.
Le concept store non sono semplici punti vendita: sono luoghi dove si respira una visione del mondo. Ogni dettaglio — dall’illuminazione alla musica, dalla selezione dei brand all’architettura — è pensato per creare un’esperienza immersiva. Non si tratta di quantità, ma di coerenza estetica e narrativa. I prodotti esposti spaziano da pezzi di stilisti affermati a talenti emergenti, da libri a oggetti di design, fino a caffetterie integrate nello spazio. In un momento storico in cui tutto è facilmente replicabile, il pubblico cerca qualcosa di autentico, qualcosa che lo emozioni. Ecco perché queste boutique assomigliano più a gallerie d’arte o a manifesti tridimensionali, piuttosto che a negozi tradizionali.
Cortesia brand
Tra le concept store più influenti al mondo, Dover Street Market è diventata un’istituzione globale grazie al suo approccio sperimentale e alla fusione tra moda, arte e design in città come Londra, Tokyo e New York. A Parigi, The Broken Arm unisce moda di ricerca e una caffetteria minimalista in uno spazio che sembra un museo. A Milano, 10 Corso Como è da decenni una destinazione imprescindibile, sospesa tra galleria, boutique e luogo di incontro. Da segnalare anche KITH, che reinventa lo streetwear con una visione sofisticata, e LN-CC a Londra, uno spazio avveniristico che ridefinisce l’atto stesso del comprare.
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