ALTA MODA ALL’ITALIANA: DOLCE & GABBANA CONQUISTA IL FORO ROMANO
Team ISSUE - Luglio 22nd, 2025
Quando il sole è calato sulle rovine del Foro Romano, tra gladiatori, vestali e il mormorio dell’antichità imperiale, Dolce & Gabbana ha firmato uno degli show più memorabili della sua storia. La passerella? La leggendaria Via Sacra, la prima strada dell’antica Roma. Lo spettacolo? Più Satyricon che La Dolce Vita – come ha osservato un ospite arguto – un’ode alla teatralità, all’eccesso e alla memoria, in cui la moda si è vestita di marmo, oro e mito.
La collezione Alta Moda 2025 è stata una dichiarazione d’amore alla Città Eterna e all’identità italiana, quella che Domenico Dolce e Stefano Gabbana celebrano da oltre un decennio con show in scenari iconici come Portofino, Venezia e Taormina. Questa volta, Roma è stata il palcoscenico definitivo. Gladiatori in azione, attori vestiti da imperatori e vergini vestali hanno animato un front row stellare con ospiti come Cher, Isabella Rossellini e Christian Bale. Tutto è stato pensato come un’esperienza immersiva, un film vivente dove il passato e il presente si sono fusi in un unico, sontuoso racconto.
Ispirata all’Antica Roma ma anche al glamour cinematografico degli anni ’50 e ’60, la collezione ha oscillato con naturalezza tra storia e fantasia. Ha aperto con un abito rosso con la Lupa Capitolina ricamata in paillettes, seguito da corsetti dorati come armature imperiali, stole di velluto e abiti drappeggiati che richiamavano le sculture classiche. L’artigianato ha raggiunto livelli scultorei: abiti come templi, gonne come colonne doriche, e mantelli intrecciati in chiffon a evocare la Cleopatra di Elizabeth Taylor.
Cortesia Dolce & Gabbana
Non sono mancate le citazioni cinematografiche: silhouette a clessidra, tessuti micro-plissettati e cappotti con la Fontana di Trevi o il Colosseo ricamati con maestria. Ogni capo sembrava uscito direttamente da Cinecittà. Uno degli abiti più applauditi è stato un modello bianco ispirato alle sacerdotesse di Vesta, in cui la stoffa era modellata per creare l’illusione di tende tridimensionali: la modella si trasformava in una scultura vivente. A completare il tutto, l’alta gioielleria brillava con collane ornate da vere monete romane, statue in miniatura e pietre preziose scolpite a mano.
Show come questo sono un promemoria del vero potere della moda: quando incontra l’architettura, l’arte, il cinema e la storia, ci ricorda perché questo settore va oltre il commerciale. In un mondo saturo di algoritmi e formule ripetitive, Dolce & Gabbana riesce in ciò che oggi è più difficile: emozionare e sorprendere. Il loro linguaggio non è quello della prevedibilità, ma dell’unicità. Come recitava un’iscrizione su una delle cinture dorate viste in passerella: Veni, Vidi, Vici. Sono venuti, hanno visto e, letteralmente, hanno conquistato Roma – e tutti i fortunati spettatori di questa epica sfilata.
Cortesia Dolce & Gabbana