Beauty

ALLERTA BEAUTY: IL LATO OSCURO DEI DUPES VIRALI

Team ISSUE - Agosto 6th, 2025

Su TikTok sembrano innocui. Video con milioni di visualizzazioni mostrano utenti entusiaste dei loro nuovi “dupes”: copie estetiche (e low cost) di prodotti di make-up, skincare o protezione solare che imitano brand famosi. Ma ciò che sui social appare come un acquisto furbo, nella realtà può trasformarsi in un pericolo silenzioso per la pelle e, in alcuni casi, persino per la salute ormonale.

Quanto può essere dannoso un prodotto più economico? Molto. Secondo studi condotti in Francia e report di enti come l’Institut de Santé Publique, molti di questi “dupes” — soprattutto quelli venduti su piattaforme come Temu, Shein o AliExpress — vengono prodotti senza alcun controllo sanitario, né standard igienici, né test di efficacia. In alcuni casi, contengono ingredienti tossici non dichiarati, come metalli pesanti, ftalati, cloroformio o addirittura tracce di escrementi animali. Il risultato? Reazioni allergiche gravi, ustioni, infezioni cutanee, disfunzioni endocrine e persino rischio di tumori, in particolare nei prodotti contraffatti come i filtri solari che non offrono alcuna protezione reale.

Perché allora continuano a essere così popolari? Perché sono economici, facili da reperire e visivamente simili all’originale. Perché la cultura del “dupe” è diventata parte della conversazione digitale, soprattutto in tempi di crisi economica. App come TikTok Shop permettono di acquistare direttamente dai contenuti, mentre piattaforme come Brandify viralizzano confronti che fanno sembrare uguali prodotti che, in realtà, non lo sono. A ciò si aggiunge l’ascesa degli “anti influencer”, che consigliano cloni senza dichiarare le differenze nelle formule o gli eventuali effetti collaterali.

Cortesia Getty Images

Ma non tutto si riduce a ciò che si vede sullo schermo. Come spiegano farmacisti e dermatologi, l’efficacia di un cosmetico non dipende solo dagli ingredienti elencati, ma anche dalla loro concentrazione, dalla tecnologia di rilascio, dalla stabilità della formula e dalla sicurezza microbiologica. In poche parole: un prodotto che “sembra uguale” non è detto che agisca allo stesso modo — e i danni possono essere invisibili fino a quando non è troppo tardi. In molti casi, questi articoli nemmeno indicano chiaramente il contenuto, la data di scadenza o il numero di registrazione sanitaria. E se un prodotto non riesce a fare qualcosa di fondamentale come proteggere dai raggi UV, cos’altro potrebbe star mancando?

Il mercato dei “dupes” ha oltrepassato la linea che separa l’accessibile dal pericoloso. Non tutti rappresentano un rischio (esistono alternative low-cost sicure e regolamentate), ma il problema nasce quando non si è in grado di distinguere quelli affidabili da quelli potenzialmente dannosi. Il consiglio? Informarsi, leggere sempre l’etichetta, verificare la registrazione del prodotto presso il Ministero della Salute o l’ente competente, e diffidare di prezzi troppo bassi o packaging sospetti.

Perché, alla fine, la pelle non è il posto giusto per fare esperimenti.

Cortesia Getty Images e Charlotte Tilbury

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