A metà gennaio è stato annunciato che Dior avrebbe presentato la sua collezione Pre-Fall 2025 nientemeno che in Giappone. Fedele al suo impegno per la conservazione dei valori e delle tradizioni, la maison ha ancora una volta scelto una location unica e profondamente simbolica. La scorsa settimana abbiamo visto il risultato: un’icona visiva, con il Tempio Tō-ji di Kyoto come sfondo, dove la passerella ha reso omaggio al patrimonio giapponese attraverso reinterpretazioni moderne del kimono, fuse con un approccio sofisticato e contemporaneo.

Tra siluette eteree e richiami alla femminilità, la sfilata è apparsa come una lettera d’amore al Giappone: un’ode alla cultura, all’arte e all’eleganza sartoriale che ha ispirato Maria Grazia Chiuri.

“È la culla dell’artigianato d’eccellenza, perfezionato da generazioni di maestri,” ha dichiarato la direttrice creativa della maison.
“Kyoto offre un contesto unico per riaccendere questi scambi creativi e presentare la mia prossima collezione d’autunno.”

Ma questa scelta non è stata solo una dichiarazione estetica. È anche un tributo alla storica collaborazione tra Dior e il laboratorio tessile giapponese Tatsumura Textile, con cui la maison collabora da oltre 70 anni. Abiti fluttuanti, stampe floreali, trasparenze delicate e trench reinterpretati hanno dato forma a una proposta che unisce eredità e modernità con equilibrio raffinato.

Per gentile concessione di Dior

Il front row ha riunito volti iconici del cinema, della moda e della cultura, aggiungendo ancora più luce alla serata giapponese. Tra le ospiti, Elle Macpherson, Lily James, Deva Cassel e Monica Barbaro, tutte in look monocromatici dai tocchi minimalisti e sofisticati.
La loro presenza ha rafforzato il legame profondo tra Dior e il mondo dello spettacolo, regalando glamour e attenzione mediatica a una collezione che era già, di per sé, uno spettacolo visivo e simbolico.

Per gentile concessione di Dior