Fotografata dall’iconico Steven Meisel, questa collaborazione tra Prada e Harris Dickinson non solo presenta i pezzi chiave della stagione, ma svela anche una narrazione unica: quella dell’uomo contemporaneo, nella sua complessità e autenticità, che cerca di trasmettere la propria essenza, distaccandosi dalla sua veste attoriale. Il fulcro della campagna è il suo vero io. Perché? Si interpreta da sé. Conosciuto per la sua versatilità in film come The King’s Man e Triangle of Sadness, Dickinson si è guadagnato un posto di rilievo non solo sullo schermo, ma anche nel mondo della moda. La sua scelta come volto della collezione Prada SS25 non è un caso; l’attore rappresenta la perfetta dicotomia tra vulnerabilità e forza, un contrasto che la campagna riesce a catturare con una precisione quasi impeccabile.

Lontano dall’interpretare un personaggio fittizio, Dickinson appare come se stesso, lasciando che sia la sua essenza personale a connettersi con l’obiettivo di Meisel. Questo approccio rompe con le convenzioni tipiche di una campagna, puntando su una connessione più intima e autentica con lo spettatore, trasformando la moda in qualcosa di più reale e vicino, senza troppe pretese. Questa campagna sembra urlare: “Questo sono io, nient’altro”.

Cortesia Prada

Per quanto riguarda i capi della collezione, essi rendono omaggio all’uomo moderno. Prada reinventa i classici con un tocco contemporaneo: abiti che acquisiscono movimento, tagli che esplorano nuove dinamiche e texture che invitano ad essere vissute. I colori neutri e i tessuti leggeri diventano protagonisti, riflettendo una mascolinità che non si definisce più attraverso la rigidità, ma tramite la sua capacità di adattarsi ed evolversi.

Dickinson, con la sua presenza magnetica, incarna perfettamente questa visione. In un’immagine, un abito destrutturato emana un’aria di libertà. In un’altra, una camicia minimalista si trasforma in simbolo di sofisticazione senza sforzo.

Cortesia Prada